Vi è mai capitato di incantarvi davanti ad un albero, quasi ipnotizzati dal movimento delle foglie, dai giochi di luce tra i rami e dal rumore del vento tra le frasche? Tralasciando la ricchissima simbologia che l’albero ha per ogni popolo, è importante sapere che per lo sciamanesimo, gli alberi sono i nostri fratelli, il così detto Popolo in piedi o Popolo a una gamba (noi siamo il popolo a due gambe o su due gambe, mentre le rocce sono il popolo seduto), spiriti compassionevoli che, se ascoltati, hanno molto da dire. Amo tanto la frase di Sandra Ingerman, quando definisce che il vento è la voce degli alberi. Proprio così, e gli sciamani o chi pratica sciamanesimo lo sa bene, infatti l’ascolto e l’osservazione delle fronde delle foglie degli alberi, appartiene ad una antica pratica di divinazione e comunicazione tra il mondo terreno e il mondo divino, chiamata dendromanzia.
Le foglie mosse dall’aria comunicano all’uomo antichi segreti, esse sono come le corde vocali per l’uomo, che traducono i pensieri in onde sonore che la nostra parte magica può decodificare. Le foglie parlano, raccontano, rispondono ai nostri quesiti, ci abbracciano. Per entrare in connessione con questi sussurri, non occorrono certo particolari doti medianiche o doni divini. A mio avviso, chiunque può praticare la dendromanzia e un praticante in sciamanesimo lo ha sicuramente fatto molte volte, senza sapere che ciò che stava facendo aveva un nome.
La dendromanzia la si può esprimere nel mondo non ordinario, con un viaggio sciamanico o nel mondo ordinario con la contemplazione. Come ogni arte divinatoria, come la licnomanzia
( https://www.sciamanizainiinspalla.it/post/la-licnomanzia ) o di contatto con il non ordinario, vi sono alcune regole base per tradurre il messaggio, ovvero il movimento delle foglie se a destra o a sinistra, se vibrano, se stanno ferme, se cadono, etc. Tutto dipende ovviamente dall’intento. Il Popolo in piedi, si può interpellare esattamente come si interpellano i Deva animali.
Nel mondo ordinario, durante una camminata all’aria aperta, scegliete un albero, appoggiate la vostra mano sul tronco e l’altra sul vostro cuore e chiedete il permesso di entrare in contatto con la sua energia. Fate dei bei respiri profondi e se sentite che l’albero vi ha dato il permesso di toccare ed entrare in contatto con la sua energia, potete mettervi davanti a lui per volgere lo sguardo sulla sua chioma e formulare il vostro intento. Per iniziare può essere sufficiente un “posso sentire la tua voce?”. A quel punto la dendromanzia, come vi dicevo, è un tipo di divinazione che viene fatta osservando tutto quello che riguarda l'albero. Si osserva il movimento delle foglie, i rumori che emettono i rami, gli scricchiolii del tronco e i giochi di luce del sole tra i rami e le foglie. Osservate i particolari e lasciatevi guidare dal vostro istinto. La stessa esperienza si può fare in viaggio sciamanico, andando con il vostro totem animale nel mondo di sotto per parlare con il deva di un particolare albero o nel mondo di mezzo per parlare con lo spirito di un albero presente nella realtà ordinaria. Inizialmente scegliete intenti semplici, ad esempio, conoscere la sua medicina, conoscere lo stato di salute o se potete essergli di aiuto oppure chiedere di essere più radicati, più lungimiranti e così via. Il viaggio che preferisco è quello del semplice ringraziamento.
Agli inizi degli anni 70, andavo all’asilo in corso Torino. Era un ambiente che non vivevo molto bene, poiché vedevo i miei coetanei come piccole bestiole urlanti senza senso. Nelle belle giornate si poteva stare in giardino, ma proprio nel giardino, le piccole bestiole davano il peggio di sé, tra urla e corse. Nel mio disagio trovavo però rifugio e calma ai piedi di un giovane albero di fico (nella foto), che divenne presto il mio migliore amico. Una notte però, fu colpito da un fulmine e quasi squarciato in due. Quando lo vidi così, tornai da lui con una scatola di cerotti che goffamente cercai d’attaccare sul suo malconcio tronco. Ovviamente i cerotti non attaccavano e per le maestre stavo perdendo tempo, quindi fui trascinata via. Il ricordo della mia piccola mano, con quei cerotti sull’albero e la disperata impotenza nel non riuscire ad aiutarlo sono stampati nella mia memoria. Gli anni passano, il fico guarisce (crescendo un po' storto a causa del fulmine), e io passo alla fase “babbana” della mia vita e le nostre vite si separano. Quando finalmente mi riappropriai della mia parte spirituale, tornai da lui. Molto spesso allungavo la strada per passare a salutarlo. Nei momenti di sconforto mi fermavo a fumare una sigaretta in sua compagnia. Avevo ritrovato il mio amico. Un giorno lo trovai recintato, poiché cresceva all’interno di una proprietà privata di un tappezziere. Non mi scoraggiai e per molti anni continuai le mie visite anche se non potevo più toccarlo. Un giorno vidi il cancello aperto. Dopo molta titubanza entrai, vidi il tappezziere e gli chiesi se potessi avvicinarmi all’albero. Gli dissi che il fico aveva più di 50 anni, che era storto a causa di un fulmine e che era il mio migliore amico. L’uomo, per fortuna non chiamò per un T.S.O e da buon genovese bofonchiò qualcosa ma mi lasciò entrare. Quando riabbracciai il mio amico fico, quella poca corrente d’aria che c’era lo fece vibrare come investito da una raffica di vento. Stetti un po' con lui, quando ad un certo punto gli chiesi: “come stai?”. Una cornacchia (animale psicopompo e che vede i due mondi in contemporanea) si appoggiò ad uno dei rami. L’albero smise di vibrare e una foglia cadde vicino a me. Scoppiai a piangere: era un addio. Quando staccai la mia mano dal suo tronco, vidi che sul palmo rimase attaccato un dono da parte sua: un piccolo frammento della corteccia. Poco tempo dopo, passando per salutarlo rimasi senza parole. Non c’era più. D lui mi rimane un piccolo frammento di corteccia, le foto di quell’addio e una immensa gratitudine per avermi ascoltata e per aver parlato con me.
Guardatelo, vedetelo e Lui vedrà voi. Parlategli e Lui parlerà con voi. Fategli sentire il vostro battito e Lui vi farà sentire il suo.
Buon viaggio viaggiatori.
Attenzione ai prossimi appuntamenti in presenza!!!!
Ho anche io il mio papà albero😍🌳