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La Via del Guerriero e la Via dell'Avventura

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Nello sciamanesimo moderno avete sicuramente sentito parlare della Via del Guerriero, ma sapete che esiste un’altra Via?

La conoscenza e la divulgazione della Via del Guerriero, si può attribuire Carlos Castaneda, il quale ha posto maggiormente l’accento sul pericolo (universo predatorio), sul potere e sulle conoscenze personali, mettendo quindi in rilievo la crescita individuale attraverso l’impeccabilità, l’auto-disciplina, la rottura degli schemi precostruiti, l’arte di sognare, l’intento, al fine supremo di raggiungere la libertà. La maggior parte dei testi in sciamanesimo fa riferimento a questa Via e nel libro di Rodolfo Brun “Sui sentieri del Sogno”, vi è una mappa dettagliata di cosa si possa intendere per Guerriero; infatti, spiega molto bene che nella Via del Guerriero, la guerra cui si allude è sempre dentro di noi, mentre l’esterno ci fa da specchio, mettendoci davanti alle nostre paure, al nostro ego. La Via del guerriero richiede abbracciare tutto di noi, il bene e il male. Negli insegnamenti di Don Juan si distingue tra il guerriero sognatore e cacciatore, ovvero, mentre il sognatore sviluppa l’abilità di muoversi nel sogno e di ottenere la visione, il cacciatore si muove nella dinamica della realtà quotidiana interagendo con essa.

Come vi accennavo all’inizio dell’articolo, esiste un’altra Via meno divulgata, che è la Via dell’Avventura e appartiene allo sciamanesimo hawaiano. La Via dell’Avventura, degli sciamani Huna pone l’accento sulla bellezza, sull’amore, sulla possibilità, sulla mancanza di limiti, sulla crescita attraverso la flessibilità e l’armonia, sulla comunicazione efficace, sulla cooperazione fra individui e come afferma Dario Canil nel suo libro “Risorgere la Realtà” (età dell’acquario edizioni), la Via del Guerriero è spesso una via solitaria, mentre la Via dell’Avventura è per sua natura prevalentemente sociale.

All’inizio della mia pratica sciamanica e per moltissimi anni a seguire, camminai la Via del Guerriero, fatta di introspezione, solitudine, pratica e studio, sperimentando le mille sfaccettature della conoscenza sciamanica. Oggi, dopo più di 23 anni di pratica e forse dopo 23 anni in più “sulle spalle”, mi sono resa conto che i miei passi stanno spontaneamente volgendo verso la Via dell’Avventura. Credo che non ci sia una Via giusta e neppure che una Via possa essere “per sempre”, ma c’è una Via che ci porta verso il nostro destino e non importa se a volte ci fermiamo sopraffatti dalla stanchezza o scoraggiati per la salita. Quando perdiamo la nostra Via, la pratica sciamanica insegna una cosa molto importante: cammina le tue parole e ritroverai la Via giusta per te.


Sabato 25 e domenica 26 gennaio si terrà a Genova il seminario base sul viaggio sciamanico e per chi fosse interessato, si sono liberati dei posti.


Un abbraccio.

Serena


Per tutti gli altri appuntamenti www.sciamanizainiinspalla.it


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